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Aborto, Bonino: "Un dibattito strumentale su una non-emergenza"

La legge 194 è stata pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 22 maggio 1978. Sono quindi trascorsi ben 30 anni da quando la norma è entrata in vigore e, sebbene sul tema la Chiesa sia sempre intervenuta, un dibattito acceso e diffuso come quello a cui stiamo assistendo da qualche tempo è difficile da ricordare. Perché tanto clamore? Quali possono essere le ragioni? Nel tentativo di trovare una risposta a queste domande il settimanale 'L'Espresso' ha intervistato Emma Bonino, ministro del governo Prodi e deputato della Rosa nel pugno.
"La questione dell'aborto in Italia è una non-emergenza - ha affermato con forza la Bonino - la legge funziona, gli aborti diminuiscono. La ragione di un attacco alla 194 è un'altra. E non ha molto a che vedere con i diritti delle donne, con la maternità consapevole, con la salute. E, lasciatemelo dire, nemmeno con il diritto alla vita. Lo scopo è solo quello di fare una crociata ideologica per portare scompiglio, in particolare nel centrosinistra". Secondo il deputato della Rosa nel pugno si sta sollevando una "cagnara politica" attorno a una "provocazione pretestuosa" che non dovrebbe avere nulla a che fare con il dibattito politico. "Il tema dell'interruzione di gravidanza agita le coscienze individuali - ha sottolienato il deputato - è un tema serio e scomodo, soprattutto per noi donne. O c'è qualcuno che pensa davvero che le donne abortiscano come andare a fare la spesa? Che non sia ogni volta un dramma, un dolore indicibile? È sconcertante come non si tenga conto della sofferenza delle persone, delle difficoltà, ad esempio, di chi sceglie di interrompere una gravidanza, magari molto cercata, perché il feto è malformato".
Secondo la Bonino è necessario il rispetto. "In Italia ci sono credenti, non credenti e diversamente credenti - ha detto il ministro - e il ruolo della politica è quello di trovare le regole in cui ognuno, senza prevaricare, esprime la propria responsabile libertà. Io non credo che sia scomponibile il binomio democrazia e laicità: la democrazia se non è laica non è democratica".
L'augurio della Bonino è che non si inventino emergenze che non sono tali e che la politica non insegua "agende fissate da altri senza curarsi di quelli che sono i problemi urgenti aperti e non risolti dei nostri giorni". Il ministro si rivolge poi anche ai cittadini italiani che spera "sappiano giudicare chi queste convinzioni non è disposto a barattare in cambio di seggi e poltrone ma prova a farle crescere nel Paese e a determinare le grandi conquiste civili e politiche in grado di equiparare l'Italia agli standard degli altri Paesi europei".