Cinque navi affondate, il carico disperso nelle acque: tragedia ambientale nel Mar Nero

E' accaduto ieri nelle acque del Mar Nero: poco prima dell'alba un cargo russo si è spezzato in due, riversando nelle acque 1.300 tonnellate di petrolio. Poi, a causa dell'ulteriore peggioramento delle condizioni meteo (venti a 120 km orari e onde alte 5 metri) due navi mercantili russe cariche di zolfo (3000 tonnellate) sono naufragate. Poco dopo - nel pomeriggio - è toccato ad un cargo georgiano soccombere: 5.600 tonnellate di materiali ferrosi. Infine in serata un'altra nave georgiana si è inabissata nelle acque in tempesta.
I componenti dell'equipaggio delle navi si sono salvati quasi tutti (ci sono stati comunque tre morti), ma le terribili condizioni meteo - che ancora continuano - hanno impedito di tamponare in qualche modo l'emergenza ambientale. Mentre lo zolfo e i materiali ferrosi, per quanto inquinanti, non dovrebbero creare danni gravissimi, il timore è che il petrolio si depositi sui fondali, rendendo impossibile la bonifica dell'area. Oltretutto il Mar Nero ha una conformazione particolare, con scarsa comunicazione all'esterno, per cui i materiali dispersi rimarranno chiusi al suo interno finchè non si riuscirà a eliminarli, probabilmente non prima di un anno. Come ha detto Vladimir Sliviak, il co-presidente del movimento ambientalista russo Ecodifesa "siamo di fronte a una grave catastrofe, ci vorrà molto tempo per ripulire il mare inquinato e gli effetti di quanto accaduto oggi si sentiranno anche tra un anno e forse più. Se il gasolio scende in fondo al mare sarà praticamente impossibile recuperarlo"