
Michele Greco, boss di Ciaculli, zona periferica di Palermo, aveva 84 anni ed era ricovereto da alcune settimane per un tumore ai polmoni. Era una figura storica di Cosa nostra ed era ritenuto fra i mandanti di alcuni delitti eccellenti. Era stato condannato il 16 dicembre 1987, all'età di 63 anni, perché ritenuto colpevole dell'omicidio del magistrato antimafia Rocco Chinnici, delle sue due guardie del corpo e di un civile, tutti uccisi nel 1983 da un autobomba.
Durante la cattura il capomafia si trovava in un casolare sperduto nelle montagne di Caccamo. Aveva la bibbia sul comodino e parlava come un curato di campagna. Durante l' ultima udienza del maxiprocesso istruito da Falcone e Borsellino nell'aula bunker dell'Ucciardone, a Palermo, prese la parola, e disse ai giudici: "Auguro a tutti voi la pace, perché per il compito che vi aspetta la serenità è la base per giudicare" (guarda il video in basso).
A Giovanni Falcone che lo interrogava, Greco disse: "Giudice lei è il Maradona del diritto, quando prende la palla lei non gliela leva nessuno". Quanto ai pentiti di mafia, di lui raccontavano che nei suoi agrumeti siciliani le vittime della mafia venivano arrostite sulla griglia e i resti venivano poi dati ai maiali o ai cani.
Di seguito Michele Greco al Maxiprocesso di Palermo