
Nel modello delle domande dovranno essere specificati i Paesi stranieri in cui risiedono i lavoratori, per facilitare il rilascio del visto d'ingresso, e il codice fiscale del datore di lavoro, per verificare la veridicità dei dati anagrafici dichiarati.
La registrazione verrà fatta sul sito del ministero dell'Interno, dove gli utenti avranno la possibilità di scaricare fino a cinque moduli (fanno eccezione le associazioni dei datori di lavoro, organizzazioni sindacali e patronati), in cui non è più richiesta l'indicazione della retribuzione da versare al lavoratore.
Sarà, dunque, la direzione provinciale del Lavoro ad assegnere la cifra da corrispondere ai lavoratori in base a criteri che andranno dal livello di inquadramento, al contratto collettivo nazionale applicato e la durata della prestazione settimanale.
Il criterio per la definizione della graduatoria rimane sempre quello dell'ordine cronologico di spedizione della domande.