Morti bianche, due morti in una fabbrica di Cornate D'Adda

A quanto pare il macchinario, che dalla mattina aveva mostrato segni di malfunzionamento, si sarebbe surriscaldato e poi sarebbe scoppiato scaraventando sugli uomini bulloni e sfere matalliche. Il corpo di Moussa Compaore è stato trovato tagliato in due a tre metri di distanza mentre Raimondo Casati è stato ritrovato a 15 metri dal punto dell'esplosione con il cranio fracassato. Sul luogo dell'incidente sono subito accorsi i magistrati della Procura di Monza, il procuratore capo Antonio Pizzi, il sostituto di turno Giordano Baggio, i vigili del fuoco, gli uomini dei carabinieri, la protezione civile e i vigili urbani di Cornate d'Adda. Alla Masterplast è arrivata con il figlio anche la moglie di Campaore che, straziata dal dolore, ha riempito il silenzio con urla e pianti. Il reparto dove si trovava l'estrusore è stato posto sotto sequestro.
Al momento dell'eplosione vicino al macchinario c'erano altre quattro persone. Un figlio del proprietario dell'azienda ha riportato diverse lesioni all'addome, a un braccio e in varie altre parti del corpo. Il proprietario, colto da choc, e un parente di una delle vittime sono stati trasportati per controlli al pronto soccorso di Vimercate.
Sul grave incidente è intervenuto il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati: "Quanto accaduto nella fabbrica di Cornate d'Adda non deve più ripetersi. Questi morti, purtroppo, sono gli ultimi di una lunga catena che ha insanguinato l'intero Paese. Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro deve essere la priorità di tutte le istituzioni perché non è degno di un Paese civile il continuo ripetersi di queste morti così assurde". Anche il leader del Partito Democratico, Walter Veltroni, ha manifestato il proprio cordoglio e ha affermato che questo grave incidente "allunga il tragico capitolo delle morti sul lavoro. Insisteremo perché vengano applicate le norme sulla prevenzione e la tutela all'interno degli ambienti di lavoro".